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Addio Michael!
Benvenuti nel mio blog personale...Un blog è la tua voce sul web, uno spazio dove raccogliere e condividere qualsiasi cosa che ritieni interessante, uno spazio in cui annotare i tuoi pensieri. La parola in sé non ha alcun significato, perché in realtà nasce dalla contrazione di due termini inglesi: web (rete) e log (diario). Quindi, il blog è una sorta di diario in rete. Questo è il mio, semplice e che tratta tutto, spero possa essere un punto d'incontro tra amici. Buona navigazione!
COS'E' LINUX?
Cominciamo subito col chiarire le idee. Con Linux si intende soltanto il cuore del sistema operativo, ossia il kernel, e non tutti gli applicativi che lo costituiscono. Un sistema operativo senza kernel o, viceversa, una incredibile mole di applicativi senza kernel non può assolutamente costituire un sistema operativo. Sono due elementi talmenti importanti che devono per forza camminare a braccetto. Per essere pignoli dovremo anche cambiare il titolo di questo paragrafo in “Cos'è GNU/Linux?”. Si perchè con GNU (Gnu's not Unix) indichiamo la comunità di sviluppatori che ha dato origine a molti dei principali applicativi del sistema operativo GNU/Linux. GNU, infatti, è il nome della comunità di sviluppatori che ha al suo capo Richard Mattew Stallman, uno dei paladini del software libero e dell'OpenSource. Linux, invece, è il nome del Kernel e trae il suo nome da quello del suo creatore: Linus Torvalds. Tuttavia, oggi, per semplicità si identifica GNU/Linux con il semplice appellativo di “Linux”.
MA COS'E' IL KERNEL?
Il kernel , come detto in precedenza, è il cuore del sistema operativo senza il quale, quest'ultimo, non potrebbe avviarsi, caricare i driver necessari al funzionamento delle periferiche del sistema e permettere l'interazione di quest'ultimo con l'utente, gestire quindi le periferiche di input/output quali tastiere, mouse e quant'altro.
Free Software Foundation (FSF) e Software Libero
Pensare a GNU/Linux senza l'importante apporto della FSF è davvero impossibile. La FSF creata da Richard Stallman e con l'importante appoggio di studenti, programmatori e avvocati sta' alla base del software libero odierno. Questo importante movimento è riuscito a definire i metodi d'uso del sistema operativo GNU/Linux e le sue eventuali forme di modifica e riproduzione. Ecco i 4 principi basilari della FSF:
1. L'utente deve essere libero di utilizzare il programma per qualsiasi scopo;
2. L'utente ha libertà di modificare il programma per le sue esigenze;
3. L'utente ha la libertà di distribuire copie del programma, gratuitamente o dietro compenso;
4. L'utente ha la libertà di distribuire copie modificate di qualsiasi programma.
Ora, i lettori più scettici, si chiederanno: “Ma il principio numero 3 sembra veramente andare contro tutti i canoni del software libero. Come mai?”. In realtà sembra una contraddizione a tutto il movimento creato da Stallman ma creare dei programmi e rivenderli non è reato. I programmatori meritano dei compensi per i loro lavori e se lo vogliono, quindi non sono costretti a farlo, possono trarre una fonte di guadagno dai loro programmi. E' anche in questo modo che una comunità così grande e importante si mantiene ancora in piedi.
PERCHE' USARE LINUX?
Eccoci finalmente arrivati alla parte più importante dell'articolo. E' arrivato il momento, infatti, di elencare tutta la serie di validi motivi che potrebbero spingere un utente da Windows a Linux. Non perdiamoci d'animo e cominciamo subito.
L'Italia è il Paese Ue dove è più alto il carico fiscale sul lavoro. Lo ha reso noto oggi Eurostat in base al confronto effettuato sui dati relativi al 2007.
Secondo Eurostat nel Belpaese le tasse e i contributi sociali rappresentano il 44% contro il 34,4% della media comunitaria (34,3 nella zona euro). I livelli più bassi spettano a Malta (20,1%), Cipro (24%) e Irlanda (25,7%), mentre i più dati alti, dopo quelli italiani, si trovano in Svezia (43,1%) e Belgio (42,3 per cento).
Nel complesso, la pressione fiscale in Italia nel 2007 ha raggiunto il 43,3%, in aumento rispetto al 42,1% del 2006, e contro una media europea del 39,8% e del 40,4 dei Paesi della zona euro.
Per quanto riguarda le imposte sulle società, sono attestate nel 2009 al 31,4%, una percentuale stabile rispetto al 2008, ma in calo rispetto al 2000 di 9,9 punti percentuali. Si tratta del quarto livello di tassazione più elevato nella Ue dopo Malta (35%), Belgio (34%) e Francia
(34,4 per cento).
I grassi idrogenati: alimento o veleno? Per legge, nel 2007 la risposta è ancora alimento, anche se la scienza ha ormai appurato che procurano un danno non indifferente alla salute, causato dall'elevato contenuto di acidi grassi trans.
Il problema più grave derivante dal consumo di grassi idrogenati è l'aumento del rischio cardiovascolare. I grassi idrogenati infatti causano un innalzamento del colesterolo cattivo (LDL) e allo stesso tempo provocano una diminuzione del colesterolo buono (HDL), peggiorando quindi "su due fronti" il rischio di incidenti cardiovascolari. Per dare un'idea dell'importanza del problema, si stima che negli Stati Uniti siano decine di migliaia ogni anno le vittime di problemi cardiaci evitabili con l'eliminazione dei grassi idrogenati dalla dieta.
Negli Stati Uniti, dal 2006, i produttori sono obbligati a indicare sulle etichette nutrizionali degli alimenti la quantità di grassi trans contenuti. Questo risultato è stato ottenuto grazie alle campagne e alle petizioni promosse dalle associazioni non-profit, prima fra tutte BanTransFats.com.
In Italia siamo ancora un po' indietro con la diffusione di informazioni sui grassi idrogenati (solo una piccola minoranza della popolazione conosce termini come "idrogenazione" e "grassi trans"), principalmente per due motivi: