martedì 28 luglio 2009

Il nostro mare tradito dai depuratori

Cari amici, sono qui a scrivere purtroppo cose non belle, ma che ahimè ci accomunano perchè siamo in piena estate e non possiamo neanche andare al mare a farci un bagno a causa dei problemi dovuti all'inquinamento!

Leggendo una notizia sul sito del Tg TEN ho appreso tutto ciò:


Turisti, vacanzieri e residenti sempre più delusi, esasperati, indignati per le condizioni del mare che, soprattutto sul tirreno continuano ad essere preoccupanti.
Mare sporco o inquinato? Un dubbio amletico a cui non si riesce a dare risposta nonostante il problema si trascini ormai da anni. Eh si perchè, come sostengono alcuni esperti, il cattivo funzionamento dei depuratori incide solo, si fa per dire, per il 30% sul fenomeno. Vi sarebbero altre cause a cominciare dai fondali sporchi per finire allo scarico abusivo di rifiuti, degli autospurgo e di molte strutture che rilasciano i liquami direttamente in mare o nei torrenti che vi affluiscono. Certo è da irresponsabili non affrontare in maniera complessiva e decisa la questione sia a livello nazionale che regionale. Si spendono ingenti risorse per un robot capace di esplorare i fondali di Scilla e neanche un euro per la pulizia dei tanti tratti sottocosta colmi di rifiuti; si spendono milioni di euro per realizzare un depuratore, mediamente il costo è di 200 euro per abitante; si spendono centinaia di migliaia di euro per la gestione, uno di medie dimensioni ad esempio pesa sulle casse comunali e quindi sulle tasche dei contribuenti per oltre 250 mila euro all’anno. E spesso neanche funzionano.

Se poi a ciò si aggiungono i mancati controlli e i mancati interventi per tutelare le acque del mare, ecco spiegata l’emergenza. Soldi buttati, cittadini tartassati, servizi inesistenti e un’opportunità, quella del turismo, pesantemente ipotecata. Inutile il balletto delle responsabilità o la retorica elencazione delle buone intenzioni per fronteggiare le polemiche nel periodo estivo salvo poi dimenticarsene. Se volgiamo lo sguardo al passato ci rendiamo conto di quanto, quello del mare malato sia un problema che si sta cronicizzando con ripercussioni gravissime a livello economico, sociale, ambientale, per una colpevole sottovalutazione o peggio disattenzione.
Nel dicembre 2005 la stampa nazionale sottolineava le tante disfunzioni a livello di sistema di depurazione: impianti realizzati male, non completati, non collaudati a fronte di ingenti risorse spese, di consulenze e quant’altro, oggetto anche di una inchiesta giudiziaria. Gli stessi problemi di oggi. Frutto di un sistema gattopardesco che frena, mortifica, penalizza questa regione.

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